CILE: RAPA NUI - ISOLA DI PASQUA
5 - 8 febbraio 2001

 

 


 

Non ci potevo credere, finalmente stavo coronando uno dei miei grandi sogni, avevo appena messo piede sulla mitica Rapa Nui (grande roccia in lingua polinesiana). All'uscita dall'aeroporto ho trovato ad aspettarmi la signora Lucia padrona della pensione Mahina Taka-Taka Georgia che mi ha accolto con una collana di fiori. La pensione si trova nella zona nord del paese di Hanga Roa proprio vicino dal sito di Ahu Tahai; dopo essermi sistemato nella stanza mi sono subito precipitato a visitarlo, i Moai del sito sono stati restaurati (come tutti gli altri 'in piedi') e qui si trova l'unico Moai con gli occhi  visto che a tutti gli altri sono stati rimossi; ho proseguito poi per il paese cominciando a farmi un'idea della sua disposizione.

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Nel tardo pomeriggio ho cominciato a far conoscenza con gli altri ospiti della pensione, Adriana e Francisca del Cile, Carina e Pancho di Porto Rico e del signor Robert di Vancouver; con loro ho passato una piacevolissima serata visto che Lucia aveva organizzato una cena per i suoi parenti che erano venuti a trovarla e che non vedeva da 20 anni. Tra un bicchiere e l'altro di vino cileno mi sono fatto raccontare cosa era successo nei giorni precedenti, con mia solita fortuna ero arrivato il giorno dopo la fine della Tapati Rapa Nui, un festival che si svolge tutti gli anni i primi giorni di febbraio; gli amici mi hanno spiegato che il festival è molto caratteristico anche e soprattutto perché i Rapa Nui la organizzano prima di tutto per loro che per i turisti. 
La mattina seguente dopo essermi svegliato con ancora i postumi delle bevute della sera prima mi sono precipitato in banca per cambiare della valuta visto che di pomeriggio è chiusa e sono ritornato subito alla pensione per la colazione. Ho cominciato poi il primo tour di 1/2 giornata (in realtà non più di 3 ore), abbiamo visitato dapprima il sito di Ahu Vinapu dove oltre ad alcuni Moai caduti si possono notare i basamenti degli stessi  scolpiti e squadrati con stupefacente precisione tenendo conto del periodo in cui sono stati realizzati e del fatto che gli attrezzi usati per scolpirli erano dello stesso tipo di roccia (basalto) vinapu.jpg (54547 byte); queste pietre così squadrate hanno delle similitudini con altre che si trovano a Cuzco in Perù, tanto da far concludere ad alcuni archeologi delle origini sud-americane dei Rapa Nui. Altre cose interessanti: una testa di Moai rivolta di traverso rispetto a tutti gli altri e uno dei pochissimi Moai femminili. Ci siamo spostati poi al cratere di Puna Pau punapau.jpg (66789 byte), la cava dei Pukao, i cappelli rossi dei Moai, in realtà questi cappelli dovrebbero rappresentare i capelli rossi tipici dei Rapa Nui del tempo. 

 

Siamo poi andati in uno dei siti più spettacolari: Ahu Akivi dove si trovano 7 Moai akiviIO.jpg (65304 byte), gli unici rivolti verso il mare; in realtà la loro funzione come per tutti gli altri era di guardare e proteggere l'area cerimoniale ed il villaggio, il mare si troverebbe casualmente nel loro campo visivo. I 7 Moai sono stati restaurati nel 1960 ed hanno la particolarità di guardare dritto al sole nascente durante gli equinozi. Prima di ritornare in paese ci siamo fermati ad Ana Te Pahu: una serie di grotte-cavità dove per via del terreno molto fertile le coltivazioni crescevano facilmente e velocemente e venivano usate in caso di emergenza.
Nel pomeriggio ho fatto una immersione, in realtà non ero molto convinto, era giusto uno sfizio, invece è stata una bella esperienza, abbiamo attraversato dei canyon con pareti di 20-30 metri di roccia ricoperti da coralli molto belli; l'immersione mi ha veramente entusiasmato e se avessi avuto ancora un po' di tempo ne avrei fatto qualche altra. Sicuramente questo è un settore ancora poco sfruttato e che potrà avere delle grosse potenzialità. Ho terminato la giornata con un'ottima cena in un ristorantino che serviva ottima carne alla griglia su spiedoni (stile churrascarie brasiliane).
Il secondo tour è stato assolutamente il più interessante e spettacolare; abbiamo cominciato da Hanga Tee dove si suppone sia stato sepolto il primo Re dell'isola Ariki Hotu Matu'a.

 

Siamo arrivato poi allo straordinario sito di Ahu Tongariki: l'Ahu più grande con 15 Moai in fila; il sito fu parzialmente distrutto nel 1960 da un maremoto, successivamente le statue più grandi (le meno danneggiate dalla furia dell'acqua) furono restaurate anche se ora non si trovano più nella posizione originale; interessante notare che pur con l'aiuto delle gru su 1 solo Moai si riuscì a posare il suo Pukao, il colpo d'occhio sulle 15 statue in fila è assolutamente spettacolare. 

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Proprio dietro a Tongariki si trova Rano Raraku, la cava dove si 'producevano' i Moai. La camminata che porta fin quasi alla cima si snoda fra decine e decine di Moai; alcuni finiti ma lasciati lungo la via del trasporto, altri da rifinire ed alcuni ancora "attaccati" alla montagna, tra questi il più grande in assoluto di circa 20 metri per un peso stimato di 150 tonnellate. 

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